Perche l arte è bellezza.. E si è attratti da cio che rienpie l anima... La vita cerca surrogati, modelli da imitare incapace d esser, ella stessa, modello... È un discorso che alle 5,30 del mattino diviene pericoliso perche non so dove mi porterebbe... E allora rimando a momenti migliori il mio commento. Un ciao sereno cara MAVI.. Ciaooo Gianni
Wilde,
(ma del resto anche altri scrittori della tradizione irlandese, quali Synge, Joyce, etc.)
nel suo saggio The Decay of Lying,
utilizza la frase a ulteriore conferma della sua posizione filosofica dell'anti-mimesi aristotelica,
Platone e Socrate ci cadono dentro perché O.W. era un genio.
Stop!!!
Già vedo i tuoi occhi che si ribaltano all'indietro.
Eccomi finalmente qui! Le promesse vanno sempre mantenute, anche per il piacere mio di scrivere e, credo, penso e spero per te leggere.
Parto subito in quarta, forse per recuperare il tempo perduto o, molto più probabilmente, perche ho avuto il tempo di meditare su questa immagine, aprendomi ulteriormente la mente e, di conseguenza, la mia capacità di analisi critica.
Se il soggetto è interessante nella sua plastica posa da essere l'elemento "d'attenzione" e di interesse, non lo è l'inquadratura e il taglio della fotografia.
Il troppo spazio lasciato alla pedana o al pavimento che sia, mortifica le volte che sono il motivo architettonico e d'ambiente; la scenografica quinta davvero importante per valorizzare la posa della ballerina.
Fatta questa premessa, anche la citazione d'accompagnamento finisce per uscirne, in qualche modo, svilita; la frase, profonda e intensa nella forza reale delle parole, meriterebbe un supporto più nobile, più raffinato, più preciso. Gli intenti sono encomiabili ma, si perdono nei meandri di un'ansia di fare e proporre "tout court", senza che ci sia, preventivamente, uno studio o un pensiero di "fattibilità".
In parole povere: "Io ho trovato una citazione che ritengo importante e che vorrei condividere..., ho una fotografia di egual valore da associare?".
Questa sarebbe la domanda da porsi ogni qualvolta si ha desiderio di pubblicare qualcosa di non banale; avere sempre in mente la finalità del pensiero originale che, purtroppo non sempre, una volta intrapreso il cammino, ricordiamo da dove siam partiti.
Se può consolare, io sono un fenomeno in questa ambivalenza da memoria labile senile (AMLaS, ho coniato un acronimo nuovo per una malattia non ancora certificata); te lo avevo detto che scrivere al mattino presto... i pensieri vagano senza meta, come mine vaganti.
Comunque, la fotografia è concettualmente valida come soggetto e tematica, non lo è, e non lo può essere, come costruzione e composizione.
Vorrei concludere con un pensiero, molte volte espresso in altri contesti, sempre su arte, vita e bellezza, citando a mia volta un aforisma di David Hume del 1742, da molti erroneamente attribuita ad Oscar Wilde che, come vedi dalla data è postumo di almeno 100 anni:
"La bellezza è nell'occhio di chi guarda".
Questo per dirti che le mie valutazioni non sono mere critiche "disgustate", anzi. Ogni immagine è frutto di un qualcosa di personale che implica un "background" culturale e/o di conoscenza, quindi a molti la tua fotografia può piacere...
Io parlo dal punto di vista tecnico, formale e compositivo; E' VERO CHE LA BELLEZZA E' NELL'OCCHIO DI CHI GUARDA..., MA LA BELLEZZA, PER ESSERE TALE, VA AIUTATA IN QUALCHE MODO. In primis educando l'osservatore.
Sai cos'è la prima cosa che fa un italiano rientrando dall'estero? Prendere un caffè espresso come solo noi lo sappiam fare, e la seconda? Beh! Per me romagnolo...UN BEL PIATTO DI TAGLIATELLE AL RAGU' DI LEPRE!
Il caffè l'ho gia preso ieri pomeriggio.... Oggi, tagliatelle!!!
Ciaoooo, Gianni.
Ed eccomi qui a leggere le tue osservazioni di cui ho assoluto rispetto . Non discuto mai la parte tecnica di una fotografia, né mia né di altri, perché non ne sono in grado (già l'ho detto ).
Ovviamente mi reputo sufficientemente intelligente da imparare da ciò che mi si insegna, anche se non prendo tutto in pacchetto, rifletto e ,se ritengo giusto un concetto , lo metto in pratica.
In questo caso devo riconoscere che avrei potuto dare più spazio agli archi e alla ballerina per dare più equilibrio allo scatto . Non è una scusa il fatto che non mi potessi avvicinare di più , avrei certamente potuto produrre la macchina in altro modo .
Non ti nascondo che, nonostante tutto , la foto mi piace .... Ahahaha ... E se la bellezza è nell'occhio di chi guarda , forse può voler dire che la bellezza non è uno standard, un canone preciso ... O no ??????
Per quello che riguarda la citazione .... Mah chi lo sa se l'ho realmente compresa .
Un grande saluto e ..... alla prossima foto
Mavi ma come sono gustosi simpatici i commenti di Antenore che ti fanno riguardare le tue foto e poi decidere (tu) se accettarle o rivederle! Lui è bravo..ha cultura e anche simpatia! Io le leggo sempre con un prezioso rispetto! Ma...le tue foto sono sempre belle! Un abbraccio ..Laura
La bellezza, cara MAVI, non è uno standard finché esiste l'essere umano, la coltura e l'esperienza del modello sociale. Quello che per noi è un canone consolidato di bellezza e perfezione non lo è, allo stesso modo, per la tribù Bantù. D'altronde anche nella nostra civiltà europea, giusto per restare vicino a noi, i canoni di bellezza sono mutati nei secoli e, contemporaneamente, all'interno delle varie culture e religioni che hanno segnato il cammino dei vari popoli. Basti pensare all'ideale della donna rinascimentale: " Agnolo Fiorenzuola, monaco di Vallombrosa nel suo trattato “Sopra la bellezza della donna” ci riferisce quali fossero i canoni di bellezza femminile nel Rinascimento: “La donna, per essere definita bella, deve avere: capelli folti, lunghi e di un biondo caldo che si avvicini al bruno; la pelle deve essere lucente e chiara, gli occhi scuri, grandi ed espressivi, con un tocco di azzurro nel bianco della cornea; il naso non aquilino; bocca piccola, ma carnosa; mento rotondo con la fossetta; collo tornito e piuttosto lungo; spalle larghe, petto turgido dalle linee delicate; mani grandi, grassocce e morbide; gambe lunghe e piedi piccoli”. ( www.fiorentininelmondo.it ) Era, evidentemente, un "Frate Gaudente e buon intenditore. Sulla pelle lucente e chiara, come leggerai nel link ci sarebbe molto da dire, visti i tempi di allora e, soprattutto, sull'igiene. Nei secoli s'è arrivati alle donne "grissino", magre, diafane, anoressiche perchè richieste dalla moda, per poi ritornare alla "salute" tonica del corpo e alle sue proporzioni.
Però, come avrai certamente inteso, su tutto prevale la proporzione delle forme che, appunto, decretano la più o meno accettabilità e, quindi, la definizione di bellezza. Ciò che in natura è nota come "SEZIONE AUREA" e che Fibonacci ha portato alla conoscenza universale con la scoperta della sequenza numerica che porta il suo nome: 1 1 2 3 5 8 13 21 34... ecc..
Oggi, si tende a considerare la bellezza corrispondente a questi "canoni naturali", pur restando la personale valutazione culturale (principalmente parlando di essere umano. In architettura e arte, la "sezione aurea" è universalmente riconosciuta, cambia lo stile di rappresentazione che è prettamente culturale e fortemente soggettiva).
Ahh! Ho letto che temi per un'eventuale richiesta di diritti .., tranquilla! Sono "OPEN SOURCE", comunque ancora grazie per la stima manifestata da parte tua, di Fabio e della cara amica Laura.
Ciaooooo, Gianni
20 comments
Giorgio Bree said:
Mavì replied to Giorgio Bree:
AntenoreMalatesta said:
Mavì replied to AntenoreMalatesta:
Ulrich John said:
Mavì replied to Ulrich John:
Jaap van 't Veen said:
Mavì replied to Jaap van 't Veen:
Giorgio Bree replied to Mavì:
Wilde,
(ma del resto anche altri scrittori della tradizione irlandese, quali Synge, Joyce, etc.)
nel suo saggio The Decay of Lying,
utilizza la frase a ulteriore conferma della sua posizione filosofica dell'anti-mimesi aristotelica,
Platone e Socrate ci cadono dentro perché O.W. era un genio.
Stop!!!
Già vedo i tuoi occhi che si ribaltano all'indietro.
Mavì replied to Giorgio Bree:
AntenoreMalatesta said:
Parto subito in quarta, forse per recuperare il tempo perduto o, molto più probabilmente, perche ho avuto il tempo di meditare su questa immagine, aprendomi ulteriormente la mente e, di conseguenza, la mia capacità di analisi critica.
Se il soggetto è interessante nella sua plastica posa da essere l'elemento "d'attenzione" e di interesse, non lo è l'inquadratura e il taglio della fotografia.
Il troppo spazio lasciato alla pedana o al pavimento che sia, mortifica le volte che sono il motivo architettonico e d'ambiente; la scenografica quinta davvero importante per valorizzare la posa della ballerina.
Fatta questa premessa, anche la citazione d'accompagnamento finisce per uscirne, in qualche modo, svilita; la frase, profonda e intensa nella forza reale delle parole, meriterebbe un supporto più nobile, più raffinato, più preciso. Gli intenti sono encomiabili ma, si perdono nei meandri di un'ansia di fare e proporre "tout court", senza che ci sia, preventivamente, uno studio o un pensiero di "fattibilità".
In parole povere: "Io ho trovato una citazione che ritengo importante e che vorrei condividere..., ho una fotografia di egual valore da associare?".
Questa sarebbe la domanda da porsi ogni qualvolta si ha desiderio di pubblicare qualcosa di non banale; avere sempre in mente la finalità del pensiero originale che, purtroppo non sempre, una volta intrapreso il cammino, ricordiamo da dove siam partiti.
Se può consolare, io sono un fenomeno in questa ambivalenza da memoria labile senile (AMLaS, ho coniato un acronimo nuovo per una malattia non ancora certificata); te lo avevo detto che scrivere al mattino presto... i pensieri vagano senza meta, come mine vaganti.
Comunque, la fotografia è concettualmente valida come soggetto e tematica, non lo è, e non lo può essere, come costruzione e composizione.
Vorrei concludere con un pensiero, molte volte espresso in altri contesti, sempre su arte, vita e bellezza, citando a mia volta un aforisma di David Hume del 1742, da molti erroneamente attribuita ad Oscar Wilde che, come vedi dalla data è postumo di almeno 100 anni:
"La bellezza è nell'occhio di chi guarda".
Questo per dirti che le mie valutazioni non sono mere critiche "disgustate", anzi. Ogni immagine è frutto di un qualcosa di personale che implica un "background" culturale e/o di conoscenza, quindi a molti la tua fotografia può piacere...
Io parlo dal punto di vista tecnico, formale e compositivo; E' VERO CHE LA BELLEZZA E' NELL'OCCHIO DI CHI GUARDA..., MA LA BELLEZZA, PER ESSERE TALE, VA AIUTATA IN QUALCHE MODO. In primis educando l'osservatore.
Sai cos'è la prima cosa che fa un italiano rientrando dall'estero? Prendere un caffè espresso come solo noi lo sappiam fare, e la seconda? Beh! Per me romagnolo...UN BEL PIATTO DI TAGLIATELLE AL RAGU' DI LEPRE!
Il caffè l'ho gia preso ieri pomeriggio.... Oggi, tagliatelle!!!
Ciaoooo, Gianni.
Mavì replied to AntenoreMalatesta:
Ovviamente mi reputo sufficientemente intelligente da imparare da ciò che mi si insegna, anche se non prendo tutto in pacchetto, rifletto e ,se ritengo giusto un concetto , lo metto in pratica.
In questo caso devo riconoscere che avrei potuto dare più spazio agli archi e alla ballerina per dare più equilibrio allo scatto . Non è una scusa il fatto che non mi potessi avvicinare di più , avrei certamente potuto produrre la macchina in altro modo .
Non ti nascondo che, nonostante tutto , la foto mi piace .... Ahahaha ... E se la bellezza è nell'occhio di chi guarda , forse può voler dire che la bellezza non è uno standard, un canone preciso ... O no ??????
Per quello che riguarda la citazione .... Mah chi lo sa se l'ho realmente compresa .
Un grande saluto e ..... alla prossima foto
Laura Perinelli said:
Mavì replied to Laura Perinelli:
Un caro saluto
AntenoreMalatesta replied to Mavì:
Però, come avrai certamente inteso, su tutto prevale la proporzione delle forme che, appunto, decretano la più o meno accettabilità e, quindi, la definizione di bellezza. Ciò che in natura è nota come "SEZIONE AUREA" e che Fibonacci ha portato alla conoscenza universale con la scoperta della sequenza numerica che porta il suo nome: 1 1 2 3 5 8 13 21 34... ecc..
Oggi, si tende a considerare la bellezza corrispondente a questi "canoni naturali", pur restando la personale valutazione culturale (principalmente parlando di essere umano. In architettura e arte, la "sezione aurea" è universalmente riconosciuta, cambia lo stile di rappresentazione che è prettamente culturale e fortemente soggettiva).
Ahh! Ho letto che temi per un'eventuale richiesta di diritti .., tranquilla! Sono "OPEN SOURCE", comunque ancora grazie per la stima manifestata da parte tua, di Fabio e della cara amica Laura.
Ciaooooo, Gianni