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Dignità
Dignità.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", gennaio 2013)

Il mese scorso ho pubblicato alcune foto in cui erano illustrati, crudamente, alcuni effetti della lipodistrofia. Si tratta di un'anormale o degenerativa condizione del tessuto adiposo che si manifesta nella distribuzione del grasso. In alcune parti si può avere una carenza, tipicamente avviene alle guance, e in altre si ha un accumulo dei grassi, tanto tipici da meritare un nome proprio, come “Crix belly” (la pancia da assunzione di Crixivan, un antivirale) e “Gobba di bisonte” (“Buffalo hunt” in inglese). All'abnorme crescita di grasso in alcune zone (pancia, inguine, collo, spalle) corrisponde contemporaneamente la sparizione nelle zone dove invece normalmente è gradevolmente presente (guance, glutei, estremità).
In questi quattordici anni che scrivo in prima persona come sieropositivo, ho sempre cercato, oltre che incitare con ogni mezzo al sesso sicuro, di far capire che un sieropositivo è una persona come le altre, attraente come le altre, che può amare come le altre, che può essere amata come le altre. L'evidenziare una differenza fisica, indotta dalla terapia, poteva essere una traccia in più per permettere invece ancor più discriminazione. Forse perché ne soffro io (ne sono affetto e trovo la visione del mio corpo rattristante) ho avuto una sorta di pudore a mostrare fotografie che riguardavano me, ma soprattutto tanti altri che vorrebbero passare il più inosservati possibile in una sauna o in una discoteca. Ma il mio scopo precipuo era di far capire, a chi non è sieropositivo, che le cure non sono una considerabile alternativa al sesso sicuro. Le cure sono invece una vantaggiosissima alternativa alla morte (si vive meglio e più a lungo pur con degli effetti collaterali piuttosto che con malattie HIV correlate). Prima di pubblicare le foto, le ho mostrate ad amici per avere un parere, e tutti m'hanno detto di farle vedere, che era comunque utile. Per coincidenza durante uno degli incontri del primo dicembre a cui ho partecipato, il medico che parlava prima di me ha proiettato, fra un grafico e l'altro, proprio alcune delle stesse foto che avevo scelto di pubblicare qui, e le ha mostrate con un certo pudore, solo per far capire che curarsi è molto peggio che fare sesso sicuro.
Durante questa conferenza, uno dei grafici proiettati riguardava il vaccino sperimentato in Thailandia su prostitute, che dopo 3 anni ha dato un'efficacia del 30%. Percentuale fallimentare per qualsiasi vaccino, ma segnale incoraggiante per quanto riguarda l'HIV. In fondo, anche per i farmaci, si è iniziato con il solo AZT, cha faceva più male che bene, ma che somministrato contemporaneamente a quelli inventati tempo dopo, si è dimostrato efficace, dunque è una buona notizia.
No, non è il vaccino della Ensoli, il famoso vaccino italiano.
A proposito di questo, è uscito per i tipi di Feltrinelli un libro di Vittorio Agnoletto e Carlo Gnetti, con prefazione nientepopodimeno che di Robert Gallo, dall'eloquente titolo “AIDS lo scandalo del vaccino italiano”. Apprendiamo che in tredici anni la Ensoli e i suoi parenti hanno assorbito la metà del totale degli investimenti italiani per l'HIV, ma che il vaccino non c'è, che i dati della sperimentazione non ci sono, che la Ensoli ha querelato Ferdinando Aiuti perché contestava i criteri scientifici della ricerca, però perdendo la causa contro di lui. Una brutta storia davvero. Una storia sulla pelle degli ammalati, dei sieropositivi, di tutti. Scoperta che non esiste, ma portata in trionfo dalla stampa, particolarmente analfabeta in materia ma forse per questo di animo dirigibile (servono sempre degli Eroi).
(illustrazione: Agnoletto.jpg)

Visto che quindi il vaccino non c'è e non ci sarà ancora per molto tempo, aggiorniamoci sulle indicazioni più importanti da seguire per il sesso gay:
Usa sempre il preservativo nella penetrazione anale e nel sesso orale.
Niente sperma in bocca o su altre mucose o su ferite anche piccole.
Fa' i test per le altre malattie veneree sia perché possono essere la porta di ingresso per l'HIV, sia perché alcune con prima si curano, meno danni lasciano.
Fa' il test dell'HIV, perché se risulti positivo si possono iniziare le cure, assolutamente necessarie se l'infezione è di vecchia data e ha già compromesso il sistema immunitario, comunque sicuramente utili a fermare l'epidemia, perché una terapia efficace abbassa notevolmente il virus circolante nel sangue e quindi anche il rischio di contagio.
Non scambiare forbicine, rasoi, spazzolini e cazzi di gomma.
Non allontanare sdegnoso i sieropositivi che si dichiarassero a te, anche se sei orgogliosamente sano, che così facendo obbligherai poi gli altri a non dirtelo più, neanche se si dovessero addirittura fidanzare con te. (Quest'ultima raccomandazione estemporanea è la dose mensile di sano terrorismo pro-sesso-sicuro per voi)