Malattie sessualmente trasmesse: l'HPV
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", settembre 2012)
No, non è una nuova malattia. HPV è l'acronimo inglese di virus del papilloma umano. Ne esistono un centinaio di tipi (identificabili con un numero), alcuni di questi provocano più di altri i condilomi acuminati, quelle escrescenze di tessuti che appaiono soprattutto nelle zone genitali. Altri tipi invece sono spesso causa di lesioni cancerose, al pene, all'ano e, la più conosciuta, al collo dell'utero. Proprio nello studio di questo tumore, si era notato che sempre era contemporaneamente presente un'infezione da HPV: il tumore si genera dall'infezione. Per le donne il semplice Pap test rivela l'evoluzione cancerosa delle lesioni del virus, questo screening ha abbassato notevolmente la mortalità di questa malattia. In più nel contempo sono iniziate ricerche per sconfiggere l'infezione, che hanno portato a due risultati: farmaci attivi ma molto tossici ma soprattutto un vaccino, o più vaccini. Ne avrete forse sentito parlare perché anche in Italia in alcune regioni è partita con molte polemiche (anche dato l'alto costo, di circa 550 euro a persona) la campagna vaccinale delle bambine dodicenni. Se siete a digiuni dell'argomento, dovete sapere che il vaccino funziona solo se ancora non si è venuti a contatto col virus, che il virus è diffusissimo, anzi, è la più diffusa infezione sessuale (l'1% della popolazione sessualmente attiva ha la presenza di condilomi; il 14% ha la presenza del virus rilevabile con mezzi diagnostici più o meno efficaci e quindi è sia infetto che infettivo); il 60% ha avuto l'infezione e potrebbe essere ancora portatore del virus ma presumibilmente è poco infettivo; solo il 25% non è mai venuto in contatto del virus), si suppone che una bambina di 12 anni non sia sessualmente attiva e che nel contempo abbia un'età in cui sia già sviluppato il suo sistema immunitario, tanto da poter reagire utilmente al vaccino.
Da un anno o due si parla di vaccinare anche i bambini maschi: saranno protetti dai condilomi, forse parzialmente dal cancro genitale e anale, e da quello alla bocca, alla faringe, all'esofago (con quante mucose del corpo facciamo sesso!), e in più, non infettandosi, non trasmetteranno il virus del tumore al collo dell'utero alle donne con cui avranno rapporti.
La questione non è semplice: i tipi di virus che provocano il cancro al collo dell'utero sono una dozzina, ma i più attivi sono il numero16 e il 18. Invece, della decina che provocano i vari tipi di verruche e condilomi, quelli che provocano i condilomi acuminati sono soprattutto il numero 6 e l'11. Il vaccino ora in vendita, il Gardasil, è in realtà costituito da 4 differenti vaccini, per i quattro più pericolosi tipi, il 6, l'11, il 16 e il 18. Quindi dovrebbe difendere da tumore del collo dell'utero e dai condilomi acuminati. Se in Australia si è deciso di procedere alla vaccinazione dei bambini, altrove c'è chi è contrario, per un calcolo costo/beneficio, in considerazione che però nessuno dei quattro tipi è specifico per il cancro anale e genitale, dove forse intervengono altri tipi di HPV.
Questa è una storia che sta scrivendosi ora, fatta di tanti “forse” e di poche certezze.
In sperimentazioni su persone adulte che si erano in precedenza già infettate e guarite (perché alcune persone guariscono spontaneamente da alcune infezioni di HPV) si sono avute con il vaccino alcune, poche, leggere, immunizzazioni. Questo fa consigliare ad alcuni di procedere comunque con la vaccinazione, pur se non si può garantire alcun risultato certo.
Col tempo si capiranno meglio quali sono i tipi di virus dei vari tumori e dei vari condilomi e verruche, e si potranno approntare vaccini più efficaci.
L'uso del preservativo, nei rapporti anali e orali, abbassa notevolmente la probabilità di contagio, ma non la elimina del tutto, perché il virus si può annidare anche nella pelle, come il perineo, senza darne segnale, ma essendo infettivo.
Se state leggendo questo articolo, probabilmente siete in una sauna gay o in un club con darkroom, probabilmente avete avuto già rapporti sessuali e forse non siete più in tempo per fare la vaccinazione. Siete però in tempo a fare quella, ampiamente sperimentata e sicura, per le due epatiti, la A e la B, e questa è una cosa giusta, perché le epatiti possono diventare veramente malattie gravi, e sono anche abbastanza contagiose.
Per l'HIV, invece, resta sempre il preservativo, la cosa migliore...
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