Al soldo del Signore
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", dicembre 2008)
Quando viene il momento di scrivere il pezzo di dicembre, ogni anno, mi chiedo se parlare di prevenzione, agganciandomi alla Giornata Mondiale contro l'AIDS, oppure se affondare nel festaiolo, descrivendo i più improbabili regali da fare ad amici e fidanzati.
Questo dicembre potrei parlare di Paola Binetti, come già ho fatto il mese scorso. La senatrice ogni mese riesce a parlare male degli omosessuali. Finirei con la considerazione che se il PD preferisce tenere l'Opus Dei anziché i gay, come ha fatto, che almeno non appoggi la proposta di uno sbarramento al 5% alle elezioni europee, che altrimenti di democratico a questo partito gli resterà proprio solo il nome (e a noi non resterà più nulla di votabile).
Dopo tanto attendere un papa nero (ma a suo modo questo lo è) gli USA surclassano e spadellano un Presidente nero, che appena eletto, al primo discorso dopo la vittoria, cita i diritti degli omosessuali. Ma non è tutto oro quel che luccica. Anche in America hanno i loro problemi.
Nella notte dell'elezione del presidente, in tre Stati si è votato per definire che il matrimonio è solo eterosessuale: California, Florida e Arizona. Mentre in California il matrimonio era stato precedentemente approvato, negli altri due stati è stata addirittura chiesta e ottenuta una modifica costituzionale perché non lo sia mai. Ovviamente dietro a tutto questo odio verso gli omosessuali c'è la religione: cattolici, protestanti, ebrei, mormoni... tutti uniti per la prima volta senza litigare contro il pericolo comune, noi.
Per me è difficile capire le motivazioni di questo disprezzo, di questa paura. Non capisco la Binetti, non capisco il Family Day, non capisco chi in generale cerca di far fare agli altri quello che vorrebbe lui.
In California la votazione anti gay era la numero 8 (su dodici) e ha vinto di strettissima misura, 1.310.000 i sì all'abolizione e 1.290.000 i no. Ovviamente i sì abbondano nelle zone rurali e i no nelle città. Come da noi, l'omofobia è inversamente proporzionale alla cultura. La piccola differenza numerica con cui si è perso non credo serva a consolare nessuno.
"Se la Proposta 8 non passerà noi perderemo la libertà religiosa. Alle Chiese sarà richiesto di celebrare matrimoni omosessuali o altrimenti saranno processate per le leggi antidiscriminazione. Questa è discriminazione religiosa" diceva il sito di uno dei gruppi omofobi che ha promosso la votazione. Direte che non è molto logico, è solo una mediocre scusa per nascondere il loro pur banale e ma potente odio, che ai bei tempi avrebbero potuto liberamente esprimere con un bel rogo. Nessuno chiede a loro un riconoscimento divino del proprio amore, ma solo quello legale allo Stato!
Fino al 1956 il motto degli USA era E pluribus unum (Da molti, uno), e alludeva alla confederazione di molti stati in un unico organismo. Ma poi, forse per orrore dell'ateismo dell'Unione Sovietica, venne cambiato in In God we trust (In Dio noi confidiamo) e nessun gruppo religioso si è opposto a questa palese violazione al loro primo emendamento che sancisce la libertà religiosa di tutti, anche degli atei. Anzi, ora il motto di fede campeggia bello in vista in ogni monetina ed in ogni banconota. Paese che vai, oppressione religiosa che trovi. Non stiamo neppure a citare i paesi islamici...
Ecco perché, essendo ateo, mi secca alquanto che la Chiesa di Roma mi consideri dei suoi, solo perché, prima di potermi ribellare, sono stato battezzato e cresimato. Se mi credessero uno dei loro i Valdesi, ne sarei onorato, ma che lo creda la Chiesa della Binetti, di Ratzinger, di Mastella, di Buttiglione, sono solo disgustato. Sono dunque andato al sito dell'UAAR (Unione degli atei e agnostici razionalisti) e ho aperto la pagina www.uaar.it/laicita/sbattezzo dove ho trovato il modulo da compilare e mandare al parroco della mia parrocchia di battesimo perché mi cancelli dalle sue liste, quelle che servono alla Chiesa per dichiarare che il 96,15% degli italiani sono sue pecorelle. Io invece sono un lupo cattivo.
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