Qui non si sente il mare
La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
(Karen Blixen)
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Taken on Sunday August 9, 2020
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Posted on Monday August 10, 2020
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10 comments
Boro said:
Mavì replied to Boro:
Ulrich John said:
Au Cœur... diagonalh… said:
AntenoreMalatesta said:
Te ne esci, cosi', nel pieno di una strana estate, problematica e, al tempo stesso amorfa, con una immagine e una frase realmente enigmatiche, nonchè da cogliere nella loro essenza carismatica.
Inizio, come spesso mi accade, dal pensiero allegato; frase profonda e alquanto dolorosa, ricca, al contempo, di una speranza che trasale da ogni apparente allusione... Affidare al dolore amaro delle lacrime, al sudore della paura, all'immensità del mare la speranza della vita.. Tutto salato, come è tremendamente amaro il dolore di una feroce malattia che è la sifilide. Quella malattia che colpisce, guarda caso, il piacere della vita, nella gioia, nell'essere umani... , il piacere di donare e di ricevere.
Karen Blixen in Africa trovò l'amore e, al contempo, la morte... Quante storie d'amore sono nate per finire nella sublimazione di un rito, non voluto certo, ma immolate, comunque, all'altare del sacrificio purificatore; quasi che il donarsi sia un gesto catartico da una parte e pietra miliare dall'altra... Un inizio di purificazione che lasci una traccia perenne, una firma..., appunto: "..una lacrima salata..."; alla quale attingere per comprendere.
La fotografia è la degna immagine di tale citazione o viceversa...; difficile stabilirne l'origine. L'unica cosa che, nell'immediato mi salta all'occhio è la tonalità, da una parte verde azzurra e da questa parte rosa/beige con la fotografia della pieve da te pubblicata poco tempo fa. Una serie? Un tema per un pensiero tra sogno e realtà? Tra vita e malinconia? Certamente un discorso tuo, sempre da interpretare nelle sfumature cromatiche, nelle solitudini spaziali..., nei silenzi che sempre "VEDIAMO E ASCOLTIAMO", seppur cosi stridenti da doversi chiudere le orecchie per chi ha una sensibilità da ultrasuoni.
Uno dei segreti per "viaggiare" sulle tue immagini, probabilmente, è proprio qui... la sensibilità ultrasonica di "sentire" ciò che vuoi dire.
Come sempre accade, le tue immagini sono fini a se stesse, dicon poco se prese singolarmente, ma se le abbiniamo ad una frase della quale si conosce il valore e la forza, ecco che allora il tutto assume una energia così potente da..., diciamolo pure: " da far paura!".
In effetti, ci porti a sviscerare, ogni qualvolta, qualcosa di personale, di intimo, che quasi ci imbarazza nell'andare oltre nell'analisi interpretativa. Eppure tu ci poni su un piatto d'argento i tuoi pensieri, ai quali non possiamo non rispondere per iniziare una conversazione che ci porterebbe tremendamente lontani, avvolgendoci come in una spirale, o un vortice, dal quale è pressochè impossibile fuggire.
Ebbene, io mi sono lasciato trascinare, prendere e coinvolgere in questo vortice sensazionale ed emotivo semplicemente perchè traspare, in tutto, la bellezza delle piccole cose: Le tue fotografie sono piccole immagini enormemente profonde. Non è un controsenso? No!! Assolutamente. Appaiono, ai miei occhi, come quei vecchi filmini in Super 8 degli anni '60, dalle movenze sincopate e dai colori ormai sbiaditi, col rumore di fondo di un motorino gracidante ma, dal valore enorme per un contesto personale unico ed irripetibile. Un archivio della memoria, per se stessi, per i propri ricordi, che tu vuoi, attraverso "frame", farci vedere e condividere. In questo il mio grazie.
Ti auguro un buon ferragosto, con la speranza che tutto ti vada per il meglio. Ciao Gianni
Luc Reiniche said:
Jaap van 't Veen said:
Laura Perinelli said:
aNNa schramm said:
un caro saluto aNNa*
Annemarie said: