Troppo spesso mi capita di venire qui, guardare, scegliere, osservare, leggere..., scappare per poi, sommessamente, ritornare. Incerto, indeciso.., proteso per poi ritrarmi al commento.., Ho scritto cartelle, ho citato filosofi; ho egoisticamente cancellato. Non contento, certamente non convinto... Perche?
Ecco! Come altre volte ho scelto la "preda" sulla quale posare il mio sguardo. ahimè, ormai non più limpido come a vent'anni ma, sufficiente per un commento, una critica mai cattiva, ma sempre, almeno nel mio animo, costruttiva.
Che sia il colore, o l'immagine più limpida delle solite tue evanescenti, la mia attenzione è caduta, come quella testa, sul paniere di vimini della critica, ormai ossessiva, che mi prende di volta in volta.
Roland Barthes scrisse un trattato, o un saggio filosofico, sulla lettura della fotografia ("La camera chiara"-Nota sulla fotografia); secondo il suo pensiero sarebbe, la tua, una fotografia o immagine pittorica o, comunque una immagine "tout-court" assolutamente priva di quegli elementi di interesse (forse il solo elemento: il "punctus") capace di elevare la fotografia a vero elemento di interesse focale. In effetti, non c'è nulla, se non , appunto, il colore che difficilmente troviamo così marcato e vivido nelle tue immagini. (Il papavero rosso è un elemento, in un complesso fotografico che stacca e attira l'attenzione ...pur, non essendo, anche in quella immagine, il "punctus" dell'insieme).
La riproduzione di un quadro o di un'immagine esistente, non può creare quell'interesse "dinamico" che tutti noi ci aspetteremmo di vedere e SUBIRE. Abbiamo il desiderio, più o meno inconscio, di subire l'azione, e..., in ultimo d'esserne protagonisti e non più solo passivi spettatori di un qualche cosa di proposto verso il quale siamo portati, per i più svariati motivi, a commenti scontati, ovvii e banali.
Sto pensando, come spesso mi capita, ad immagini già viste per un confronto mentale, esclusivamente cerebrale fin quando non riesco a trovarla in qualche mio libro... Il periodo storico è quella della "Grande Depressione Americana" e del "Dust Bowl"; una fotografia nel suo drammatico bianco e nero, di uno spaventapasseri sommerso dalla sabbia in Oklahoma. Sempre che, la mia memoria sia ancora attiva ed efficace. Non credo sia di Dorothea Lange, me la sarei ricordata certamente meglio... Comunque, li, in quella foto ho colto la forza di una situazione davvero drammatica. La sabbia che copre per metà una fantoccio atto alla funzione di salvaguardare i semi ed i prodotti della terra....che nulla ha potuto contro la polvere. Miseria, dramma, dolore.., situazioni crudeli di una realtà che non dà scampo ne speranze. Lì c'è una forza bruta, cattiva ma vera! Questa immagine, invece, pare una caricatura alla Banksy... dove ti aspetti una bimba col palloncino rosso, o una kefiah palestinese svolazzare nel vento di una effimera libertà.
A proposito, ieri sabato 30 maggio è stata inaugurata a Ferrara, Palazzo dei Diamanti, la mostra su Banksy, credo resti aperta tutta l'estate. Per me è da vedere! Se l'amico Fabio, tu, e chiunque volesse, con le dovute cautele del periodo, ci si potrebbe organizzare per un "Happening" culturale. Io la butto li... come il pescatore getta l'amo, così io lancio l'idea. A Ferrara si mangia bene, tra l'altro!!!
Un ciao per un commento un po' crudele, come spesso mi accade ultimamente... ma è sempre a fin di bene! Ciao a tutti. Gianni
Parto con un sorriso aperto per dichiararti l'accoglienza del tuo commento, questo in primis.
Ovviamente, come hai ben capito, ho fotografato un quadretto non so in che stile pittorico, sicuramente non di un artista più o meno conosciuto, sicuramente senza nessuna pretesa.
Ero dal medico e lo guardavo interrogandomi sul suo significato e alla fine mi sono data una risposta (anzi quasi due).
Mi chiedevo il perché un fantoccio fosse stato ritratto in un campo con quelle piantine, anziché in mezzo al grano ad esempio, poi ho capito che quelle sono piantine di zucca e lui non ce l'ha la "zucca" .... Ecco allora cosa sta aspettando.... La maturità.
Poi il fatto fosse così ben vestito l'ho associato ad un fenomeno che va così di moda in questi anni : l'apparenza.
Ma non ho finito caro Gianni. A Ferrara ci sono stata e mi è molto piaciuta , mi sono piaciuti i cappellacci, dolce e salato è un gusto piacevole per me(io non sono per tutto bianco o tutto nero) e dunque ci tornerei volentieri. Mai dire mai, mai dire sempre .... Vedremo.
Un grande saluto a te e ... Grazie per la bella lettura .
Mi sono ripromesso di commentare la foto prescindendo dal commento di Gianni perché è di questa foto che si sta parlando, purtroppo l'occhio mi è scivolato sulla Tua risposta e da lì ho capito che si tratta di una foto ad un quadro …. non me n'ero accorto !
A me sembra che il fantoccio senta arrivare su di sé la luce che, con il suo calore, pare infondergli vita ed energia. In effetti il fantoccio, mancanza di testa a parte, possiede una vitalità tutta sua, per quanto riguarda la maturità possiamo attendere ….
Un caro saluto
Fabio
Anch'io cara Mavì non sapevo decidermi nell'osservare la tua foto..se era una foto o un dipinto! Scelgo il dipinto per la simpatia del soggetto e la fantasia che esprime l'autore nel rappresentare la scena! Ciao carissima amica..sono felice che sei ritornata con le tue belle foto su ipernity! Ciao Laura
21 comments
Boro said:
Mavì replied to Boro:
Léopold said:
Mavì replied to Léopold:
Buona serata
aNNa schramm said:
Mavì replied to aNNa schramm:
Buona serata Anna
Jaap van 't Veen said:
Mavì replied to Jaap van 't Veen:
AntenoreMalatesta said:
Ecco! Come altre volte ho scelto la "preda" sulla quale posare il mio sguardo. ahimè, ormai non più limpido come a vent'anni ma, sufficiente per un commento, una critica mai cattiva, ma sempre, almeno nel mio animo, costruttiva.
Che sia il colore, o l'immagine più limpida delle solite tue evanescenti, la mia attenzione è caduta, come quella testa, sul paniere di vimini della critica, ormai ossessiva, che mi prende di volta in volta.
Roland Barthes scrisse un trattato, o un saggio filosofico, sulla lettura della fotografia ("La camera chiara"-Nota sulla fotografia); secondo il suo pensiero sarebbe, la tua, una fotografia o immagine pittorica o, comunque una immagine "tout-court" assolutamente priva di quegli elementi di interesse (forse il solo elemento: il "punctus") capace di elevare la fotografia a vero elemento di interesse focale. In effetti, non c'è nulla, se non , appunto, il colore che difficilmente troviamo così marcato e vivido nelle tue immagini. (Il papavero rosso è un elemento, in un complesso fotografico che stacca e attira l'attenzione ...pur, non essendo, anche in quella immagine, il "punctus" dell'insieme).
La riproduzione di un quadro o di un'immagine esistente, non può creare quell'interesse "dinamico" che tutti noi ci aspetteremmo di vedere e SUBIRE. Abbiamo il desiderio, più o meno inconscio, di subire l'azione, e..., in ultimo d'esserne protagonisti e non più solo passivi spettatori di un qualche cosa di proposto verso il quale siamo portati, per i più svariati motivi, a commenti scontati, ovvii e banali.
Sto pensando, come spesso mi capita, ad immagini già viste per un confronto mentale, esclusivamente cerebrale fin quando non riesco a trovarla in qualche mio libro... Il periodo storico è quella della "Grande Depressione Americana" e del "Dust Bowl"; una fotografia nel suo drammatico bianco e nero, di uno spaventapasseri sommerso dalla sabbia in Oklahoma. Sempre che, la mia memoria sia ancora attiva ed efficace. Non credo sia di Dorothea Lange, me la sarei ricordata certamente meglio... Comunque, li, in quella foto ho colto la forza di una situazione davvero drammatica. La sabbia che copre per metà una fantoccio atto alla funzione di salvaguardare i semi ed i prodotti della terra....che nulla ha potuto contro la polvere. Miseria, dramma, dolore.., situazioni crudeli di una realtà che non dà scampo ne speranze. Lì c'è una forza bruta, cattiva ma vera! Questa immagine, invece, pare una caricatura alla Banksy... dove ti aspetti una bimba col palloncino rosso, o una kefiah palestinese svolazzare nel vento di una effimera libertà.
A proposito, ieri sabato 30 maggio è stata inaugurata a Ferrara, Palazzo dei Diamanti, la mostra su Banksy, credo resti aperta tutta l'estate. Per me è da vedere! Se l'amico Fabio, tu, e chiunque volesse, con le dovute cautele del periodo, ci si potrebbe organizzare per un "Happening" culturale. Io la butto li... come il pescatore getta l'amo, così io lancio l'idea. A Ferrara si mangia bene, tra l'altro!!!
Un ciao per un commento un po' crudele, come spesso mi accade ultimamente... ma è sempre a fin di bene! Ciao a tutti. Gianni
Mavì replied to AntenoreMalatesta:
Ovviamente, come hai ben capito, ho fotografato un quadretto non so in che stile pittorico, sicuramente non di un artista più o meno conosciuto, sicuramente senza nessuna pretesa.
Ero dal medico e lo guardavo interrogandomi sul suo significato e alla fine mi sono data una risposta (anzi quasi due).
Mi chiedevo il perché un fantoccio fosse stato ritratto in un campo con quelle piantine, anziché in mezzo al grano ad esempio, poi ho capito che quelle sono piantine di zucca e lui non ce l'ha la "zucca" .... Ecco allora cosa sta aspettando.... La maturità.
Poi il fatto fosse così ben vestito l'ho associato ad un fenomeno che va così di moda in questi anni : l'apparenza.
Mavì said:
Un grande saluto a te e ... Grazie per la bella lettura .
photosofghosts said:
A me sembra che il fantoccio senta arrivare su di sé la luce che, con il suo calore, pare infondergli vita ed energia. In effetti il fantoccio, mancanza di testa a parte, possiede una vitalità tutta sua, per quanto riguarda la maturità possiamo attendere ….
Un caro saluto
Fabio
Mavì replied to photosofghosts:
Un grande abbraccio
Laura Perinelli said:
Mavì replied to Laura Perinelli:
Ti abbraccio