E' realmente un'altra storia. Difficilmente si riesce a rappresentare un concetto secondo i consigli o le "dritte" di una terza persona, un maestro o una guida. La dfferenza emozionale con la fotografia precedente è evidente nella tonalità carica dei giochi di luce dei diversi piani sui quali è costruita l'immagine. Partendo dallo sfondo di un cielo carico di tensione, di cumuli nembi minacciosi dalle volute avvolgenti e inglobanti, nuvole in perenne evoluzione pronte a scatenare, sui piani successivi, tutta la forza di un dramma religioso; seppur emulato da simil croci. Partendo, dunque, da questo ridondante tumulto ci aspettiamo una riscossa attraverso una espiazione, una catarsi emotiva che avviene, in effetti, nei piani successivi. Le ispide colline, nude e brulle, realmente quel Golgota da più parti citato, sono oppresse dalle tenebre, seppur già una pallida luce di speranza par scorrere timidamente lungo i fianchi aridi di queste colline di passione. Ecco, allora, il terzo piano, il più luminoso e il più colorato, degno anelito di una speranza cercata ed evocata nei piani precedenti ed ora materialmente presente.
L'associazione con la tematica religiosa non può non essere presente; tutto evoca e tutto parla di dramma e di speranza che tu hai saputo, magistralmente, interpretare giocando con la luce.
La luce, il volume, la forma. La luce diventa, per il fotografo, la materia "plastica" dello scultore, plasmabile e modificabile in base all'emozione che vogliamo sentire in primis e trasmettere agli altri successivamente. Fai uso costante di questi chiari scuri e sapientemente delle tonalità, la fotografia non ne viene modificata o alterata, ma diventa più realistica, più vera.
Il confronto con la foto precedente ne è la testimonianza: se una è, come detto, una semplice lettura senza anima di una poesia, questa è una recitazione sentita ed emozionante della stessa poesia.
L'unica cosa che dispiace è la scarsa risoluzione usata nella ripresa, svilisce un po' il grande impegno profuso nel cercare il sentimento e quel pathos da "pelle d'oca" che abbiamo nel gustarci, ancora una volta, ma ora ancor più profondamente, la tua grande sensibilità.
Brava. Gianni
Effettivamente un'altra storia.... forti contrasti ed un editing accentuato drammatizzano la scena e rendono evidente il messaggio che volevi dare. Lo scatto mi convince molto, tuttavia salvo quello precedente che raccontava credibilmente un'altra storia, almeno per me.
Insomma, ottime entrambi !
Un saluto speciale
Fabio
11 comments
Ulrich John said:
AntenoreMalatesta said:
L'associazione con la tematica religiosa non può non essere presente; tutto evoca e tutto parla di dramma e di speranza che tu hai saputo, magistralmente, interpretare giocando con la luce.
La luce, il volume, la forma. La luce diventa, per il fotografo, la materia "plastica" dello scultore, plasmabile e modificabile in base all'emozione che vogliamo sentire in primis e trasmettere agli altri successivamente. Fai uso costante di questi chiari scuri e sapientemente delle tonalità, la fotografia non ne viene modificata o alterata, ma diventa più realistica, più vera.
Il confronto con la foto precedente ne è la testimonianza: se una è, come detto, una semplice lettura senza anima di una poesia, questa è una recitazione sentita ed emozionante della stessa poesia.
L'unica cosa che dispiace è la scarsa risoluzione usata nella ripresa, svilisce un po' il grande impegno profuso nel cercare il sentimento e quel pathos da "pelle d'oca" che abbiamo nel gustarci, ancora una volta, ma ora ancor più profondamente, la tua grande sensibilità.
Brava. Gianni
Mavì replied to AntenoreMalatesta:
Giorgio Bree said:
E' difficile dare forma ai sentimenti
qualunque essa sia
e loro siano!
Mavì replied to Giorgio Bree:
photosofghosts said:
Insomma, ottime entrambi !
Un saluto speciale
Fabio
Léopold said:
Mavì replied to Léopold:
Giorgio Bree replied to Mavì:
aNNa schramm said:
aNNa schramm replied to aNNa schramm: