Prima ai miei lettori sieropositivi, poi agli altri.
di Pigi Mazzoli
pigi.mazzoli@libero.it
(pubblicato in "Pride", agosto 2011)
Oggi ho attraversato la città, già un po' vuota, in un pomeriggio assolato che mi ha fatto tanto apprezzare l'aria condizionata in auto. Andavo a ritirare i farmaci della terapia per i prossimi due mesi. I tanti parcheggi liberi, le poche macchine in circolazione m'hanno rallegrato. Arrivato all'ospedale ho parcheggiato fra cespugli di oleandro, il loro odore intenso e dolce m'è bastato per ricordare in un lampo la Sicilia, antichi amori estivi, viaggi, una vita che ha goduto della natura in tutti i suoi aspetti. L'animo è restato leggero scendendo le scale dell'ambulatorio. Ritiravo le medicine, una commissione veloce. Questa volta la parola "farmaco" scritta sul foglio da consegnare, scritta sulla porta dove vengono distribuiti, l'ho sentita lieve, amica, non pesante, nauseante, triste, come altre volte succedeva. Sono nella fase in cui la terapia funziona e non mostra effetti collaterali. Sono nella fase in cui gli esami del sangue sono ogni volta un poco meglio della volta precedente. Sono nella fase in cui so che se si rompe il preservativo Franco, il mio fidanzato, non corre un grossissimo rischio, e questo è bello, bellissimo se penso all'angoscia che vent'anni fa questa eventualità avrebbe scatenato. Insomma, una giornata veramente bella. Tant'è che ero quasi riuscito a non pensare al fatto che ancora non avevo scritto il pezzo per Pride, e che ero veramente in ritardo. Approfitto dell'occasione e raccolgo in sala d'aspetto sia un piccolo pieghevole dell'associazione Nadir dal titolo "Terapia HIV: c'è un percorso più semplice", che l'ultimo numero di EssePiù, che è il periodico dell'Asa di Milano, giunto ormai al ventesimo anno di pubblicazione. Sono felice di portarli via perché troverò certo degli argomenti interessanti di cui scrivere. Non che io pensi di risolvere qui con notizie di seconda mano, ma è che ultimamente le novità poche. Meno lettori scrivono dei loro problemi, nuovi farmaci in vista non ce ne sono, vuol dire che va tutto bene. "Nessuna nuova, buona nuova" dice il detto.
Fra gli ultimi esami che ho fatto ce n'erano alcuni complicatissimi sull'efficacia di tutti i farmaci in commercio rispetto ai particolari ceppi di virus che ho io, di quella che è la mia personale infezione. Buon pe me, ne ho ancora un paio a disposizione, quando dovessero (dovranno) fallire quelli che assumo ora. Mi hanno consegnato pagine e pagine di elenchi in cui sono codificate con sigle tutta una serie di modificazioni del virus, con note esplicative rispetto non solo alla più o meno efficacia dei farmaci per ognuna di queste variazioni, ma anche con un'analisi predittiva per quanto potrebbe essere lunga nel tempo l'efficacia di ogni singolo farmaco.
Nuovi farmaci vengono alla luce più raramente, ma il livello degli esami di laboratorio, più evoluti di quelli di una volta (si pensi all'amplificazione genica che permette di misurare l'impercettibile) e l'aumentata casistica accumulata si traducono in linee guida certe e non più lasciate all'ispirazione del singolo medico.
Il pieghevole "Terapia HIV: c'è un percorso più semplice" non riporta novità, dice che la terapia deve essere "efficace e tollerabile". Interessante comunque che scrivano che "la persona non può contribuire alla tollerabilità della terapia (...) in quanto essa dipende dalla tossicità di ogni farmaco e/o dalla reazione individuale". Cioè, leggendo tra le righe, se si sta male e lo si dice al medico, si fa una utile e necessaria comunicazione, non una noiosa lamentela. Poi fanno notare che alcuni farmaci sono in commercio in preparazioni che in una sola pillola ci sono due o tre farmaci diversi. Esortano a chiederle al medico, perché facilitano l'assunzione, e quindi una terapia più comoda sarà assunta con maggiore regolarità (e sarà dunque più efficace). Non sempre queste preparazioni multiple sono rese disponibile ai pazienti, perché il loro prezzo è più elevato della somma dei prezzi delle singole molecole che lo compongono. Da tempo ci si domanda come mai queste formulazioni semplificate debbano costare di più, come se le case farmaceutiche la considerassero un lusso da pagare a caro prezzo.
Tutto questo era per i miei lettori sieropositivi, che passino tutti un agosto felice e spensierato, vivendo passioni e stupori, e che i colori e gli odori dell'estate ritornino alla loro mente ogni volta che dovesse servire per scacciare un malumore o una tristezza.
Per i miei lettori sieronegativi, o presunti tali, dico invece di restare in guardia. Di non approfittare dell'agosto, di luoghi lontani e bei ragazzi sconosciuti per dimenticarsi le norme del sesso sicuro. L'aggirasi nudi fra i cespugli non giustifica la mancanza del preservativo per l'incontro cercato, portatelo sempre con voi, in ogni luogo e in ogni occasione.
Il fatto che io oggi ritirassi i farmaci con il naso ficcato negli oleandri in fiore, non significa che l'HIV sia robetta da poco. Ecco, per voi, il mese prossimo, farò il riassuntino di un bell'articolo di EssePiù dal titolo "Infiammazione, attivazione immunitaria e HIV", dove i paragrafi sono: "malattia cardiovascolare; malattia epatica; malattia renale; disfunzione cognitiva; cancro" e spiega il perché dell'aumentato rischio per molte patologie nei sieropositivi.
Vi renderete conto, ancora una volta, di quanto sia meglio pensarci prima, usare sempre il preservativo e restare sani. Questo sarà il mese prossimo. Ora, permettete, noi andiamo a divertirci.
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