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Vogliamo essere amati.
In mancanza di ciò, ammirati
in mancanza di ciò, temuti
In mancanza di ciò, odiati e disprezzati.

Vogliamo suscitare negli altri qualche sorta di emozione.
L’anima trema davanti al vuoto
e ha bisogno di un contatto a ogni costo.
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8 comments

Boro said:

Superbe ***********
3 years ago ( translate )

Adele said:

Fili candidi di luce, di lana, di pensieri...resto ipnotizzata. Mi piace tanto, Mavì.
3 years ago ( translate )

Annemarie said:

bella e particolare.....
3 years ago ( translate )

Laura Perinelli said:

Intrecci sottili di fili bianchi che formano piccoli intrecci di fili sottili! Bella foto! Ciao buona serata - Laura
3 years ago ( translate )

aNNa schramm said:

Hjalmar Söderberg :-))
3 years ago ( translate )

aNNa schramm replied to aNNa schramm:

Tanzende Federn im Wind ...
3 years ago ( translate )

AntenoreMalatesta said:

Quali parole posson esser più adatte ad indicare un bisogno di espansione? (ringrazio Anna di avermi ricordato l'autore di queste intense parole, non lo ricordavo ormai da anni, sapevo che era nordico ma non ricordavo di dove. Grazie). Come sempre, i tuoi abbinamenti: immagine/parole trovano il compendio nell'integrazione perfetta della simbiosi. L'immagine "esplosiva" di questi protesi steli, distorti e incerti, quasi timorosi di espandersi trovano la loro interpretazione, senso e valore nelle parole di Soderberg: "IO VOGLIO..MA SE POI NON OTTENGO? COME POSSO IO REAGIRE AL VUOTO CHE MI CIRCONDA?...." .
Ecco che la fotografia e le parole possono e debbono integrarsi, sarebbe, altrimenti, una fotografia forse di un fiore di tarassaco o, forse, qualcosa d'altro che, comunque non ha alcuna importanza se non meramente grafica.. Le parole, invece, non solo ci danno il valore della comprensione e del pensiero dell'artista ma, al contempo la traccia dalla quale partire per una vera, onesta e sincera chiave di lettura critica dell'immagine e, ovviamente, dell'insieme.
Sbagliare una descrizione o un pensiero, una nota che sia, distorce la nostra obiettività portandoci su valutazioni lontane e non certamente veritiere.
Qui, MAVI, è magistrale; come in altre occasioni ha saputo dimostrare la sua grande sensibilità nella coniugazione immagine/parole, è quindi, una sua prerogativa difficilmente riscontrabile altrove, al punto da divenirne una sorta di firma olografica alle sue opere (opere che io vedrei, molto volentieri, in una mostra ben allestita e ben presentata in un ambiente ad alto valore culturale. Basterebbe che Lei ne sia convinta).
Così questa immagine, come la precedente, nelle quali non è più importante "il soggetto", cosa sia o non sia, a cosa assomigli o non assomigli, quanto, invece, l'insieme del valore "storico/narrativo" dell'autore/autrice. Ci vuole parlare di Lei? Interpretiamo, quindi, tutto e non solo una parte, quella che per noi è la più semplice da comprendere ma che, ovviamente è anche la più riduttiva...; seguendo la totalità degli elementi noi avremo una visione completa e vera di ciò che l'artista vuole dirci.
Di un romanzo non leggeremo mai solo il capitolo finale e nemmen andremo a carpire il senso andando a "spizzichi e bocconi" su e giù per il libro. Un'opera di Giacometti riuscirà difficile da comprendere se non si contestualizza l'ambiente, la solitudine dei luoghi e il carattere del maestro, nonchè lo spirito di voler dimostrare che la forma è solo materia, ma la sostanza è l'insieme.
Ancora grazie all'amica MAVI per la sua acuta sensibilità e per le profondità psicologiche dei suoi lavori. Gianni
3 years ago ( translate )

Au Cœur... diagonalh… said:

J'aime beaucoup !
3 years ago ( translate )